Art’è … le ragazze del Fotogramma d’Oro

Giovedì 13 maggio 2021 si è svolta la quarta trasmissione in diretta streaming da Messina nell’ambito del ciclo “Art’è … Cinema”. Alla puntata hanno partecipato, oltre Noemi David che ha anche condotto l’evento, alcune ragazze che hanno collaborato, a vario titolo, all’organizzazione delle edizioni 2018 e 2019 del Fotogramma d’Oro Short Film Festival. Erano presenti Desirèe Formica, Josè Gordelli, Emanuela Licciardelli e Santina Nibali (nella foto sotto un momento della trasmissione).

in alto da sinistra: Francesco Coglitore, Noemi David e Desirèe Formica, in basso da sinistra: Santina Nibali, Emanuela Licciardelli e Josè Gordelli

Abbiamo ricevuto un ampio reportage della puntata redatto da Desirèe Formica, che ringraziamo e volentieri pubblichiamo qui di seguito.

Il dopofestival

«A distanza di due anni dalla cinquantunesima edizione del Fotogramma d’Oro Short Film Festival, tenutosi a Messina, rivedersi, seppur in maniera virtuale, è stato davvero emozionante. Di cose ne sono successe da quando abbiamo varcato per l’ultima volta la sala del Cinema Apollo, una su tutte l’arrivo del covid-19, questa pandemia mondiale che ha stravolto abitudini e prospettive future. Nonostante il doveroso appunto sulla situazione generale, ciò che ha arricchito questo pomeriggio in diretta Facebook è stato l’entusiasmo di ritrovare alcune personalità impegnate nell’organizzazione del Festival: Emanuela Licciardelli, Desirée Formica, José Gordelli e Santina Nibali (nelle foto sotto). Donne che, seppur con interessi diversi, provano a fare della loro passione per la Settima Arte un impegno a tempo pieno.

É stato il presidente della Federazione Nazionale Cinevideoautori, Francesco Coglitore, insieme alla conduttrice ufficiale del Festival Noemi David (nella foto a destra) a condurre il dibattito, lei che è stata la prima ad essere coinvolta nel progetto. Non poteva infatti che essere quest’ultima a ripercorrere i momenti salienti che hanno scandito le varie edizioni del Festival; accompagnando, con il suo sorriso e la sua professionalità, le matinée alla Libreria Feltrinelli point di Messina, l’apertura delle mostre artistiche e gli interventi con dibattiti insieme ai professionisti del settore. Noemi e Francesco lanciano la visione del teaser del “Fotogramma d’oro short film festival 2016”.

Da quando gli affidarono la direzione del Festival, svoltosi a Messina dalla 48esima edizione, Francesco decise di mettersi in gioco.

Vi sono inoltre due veterane del Festival, ovvero Santina Nibali, responsabile dell’organizzazione degli eventi e José Gordelli, che si è occupata della parte multimediale.

Noemi David dà il via ai primi interventi da parte delle ospiti, chiedendo cosa rappresenta per loro il Fotogramma d’oro.

Emanuela Licciardelli

Emanuela Licciardelli (nella foto a sinistra) risponde: “il ricordo più importante che ho del Festival è legato al primo giorno, quando siamo entrati in sala e abbiamo iniziato a vedere i corti, lì mi sono detta: un giorno ci sarà anche il mio! Vorrei che il Fotogramma d’Oro possa essere un punto di inizio per tutti coloro che vogliono fare esperienze riguardanti l’Arte o il Cinema. Io a quel sogno ci sono quasi e non posso che ringraziare Francesco.

Ho prodotto il mio primo corto che tratta della violenza sulle donne, dal nulla, e sono la prova che chi ha un sogno deve fare di tutto per realizzarlo. Ho avuto anche l’onore di dirigere lo spot che pubblicizza il corso DAMS dell’Università di Messina e i due nuovi corsi di laurea COSPECS. Vi dico, accogliete tutti i nuovi progetti artistici con impegno soprattutto dopo questo anno di pandemia che ci ha stroncato come settore.”

Desirèe Formica

E io aggiungo: “annuendo con approvazione nell’ascoltare le parole di Emanuela, non posso che essere d’accordo quando dice che la pandemia ha rovinato i nostri obiettivi a sfondo artistico. Essendo una persona molto riflessiva, questo è stato, per me, un periodo di pianificazione, ma anche di risoluzione, visto che, almeno per il momento, ho terminato gli studi con la laurea al DAMS di Messina.

Quando mi sono iscritta al DAMS sapevo di dover sviluppare il mio percorso artistico all’esterno, infatti ho frequentato laboratori di recitazione, recitato in cortometraggi e in compagnie teatrali anche messinesi, poi purtroppo tutto si è fermato a causa della pandemia. L’obiettivo per il futuro sarebbe quello di continuare sulla scorta della tesi sviluppata per la laurea in tecniche di recitazione e scavo psicologico. Quello che mi auguro dopo questo periodo è che le istituzioni si rendano conto che il settore artistico ha bisogno di fondi e regolamenti per svilupparsi al meglio”.

Ricollegandosi alle mie parole, Francesco Coglitore puntualizza dicendo che il termine ”speriamo” è qualcosa di involontario, e sarebbe bene sostituirlo con uno che invece coinvolge la volontà, dunque “investiamo”.

Noemi David

Durante la diretta arrivano i saluti di Ferdinando Costantino, direttore tecnico del Festival, che si trova momentaneamente in Germania.  

Viene, quindi, lanciato il teaser dell’edizione 2018 del Fotogramma d’Oro Short Film Festival realizzato da Federico di Carlo, con testimonial la stessa Noemi David.

Prende così la parola José Gordelli, ricordando la sua partecipazione alla cinquantesima edizione del Festival nella Giuria Campus.

Josè Gordelli

Noemi chiede quali siano state le sue prime impressioni e la risposta non tarda ad arrivare: “Non ho mai avuto preconcetti e pregiudizi, tendenzialmente prima analizzo per capire l’ambiente in cui mi trovo e mi sono trovata subito bene. Stare al cinema tutto il giorno è stato magico. Con Santina Nibali e Giulia Lombardo uscivamo stanchissime da lì, ma ci siamo divertite tanto. Questo tirocinio a differenza di molti altri non esiste solo per far guadagnare ore ma si adatta, per esempio, non solo agli studenti del DAMS o del corso di Turismo culturale, ma anche a quelli ad indirizzo psicologico. Loro sono stati fondamentali per creare dei dibattiti costruttivi coadiuvati dalla visione di alcuni cortometraggi che hanno destato particolare interesse. Alla cinquantunesima edizione i tirocinanti erano più numerosi, ciò ha facilitato l’organizzazione nella divisione dei compiti”.

A proposito di questo, Francesco precisa che, nell’edizione del 2018, l’esperienza formativa vissuta da José Gordelli e Santina Nibali e degli altri componenti della Giuria Campus, è stata una vera prova di forza perché hanno visionato i film solo durante le proiezioni ufficiali. Ricorda che dopo il primo giorno hanno iniziato a porsi il problema di come avevano valutato i film proiettati nei giorni precedenti. È chiaro che avendo una visione sempre più ampia, il giudizio su di essi poteva cambiare. Il segno dell’impegno messo da questi ragazzi è testimoniato non solo dalle ragazze presenti nella diretta Facebook ma anche, per esempio, da Floriana Piu, che ha assistito alla diretta, la quale si è offerta di fare i sottotitoli in italiano di alcuni dei corti stranieri in concorso.

Santina Nibali

Alla domanda di Noemi David, Santina Nibali ha risposto così: “Il Fotogramma d’Oro del 2018 è stato una delle esperienze più belle del mio percorso universitario. Ero reduce dal Festival del Cinema di Venezia e partecipare attivamente alla realizzazione ha significato far parte di un gruppo.

L’esperienza del 2018 è stata più tosta rispetto a quella del 2019. Con il Fotogramma ho sentito di aver messo in pratica quello che avevo studiato in un’esperienza reale legata alla teoria. Mi sono occupata di organizzazione eventi, ritrovandomi con entusiasmo, a dover risolvere i problemi, quei problemi che hanno reso l’esperienza particolarmente bella e reale”.

Dulcis in fundo, Naomi David chiede a Francesco Coglitore cosa ha significato per lui il Fotogramma d’oro: “oltre a considerarlo una mia creatura, le cose non si fanno da soli, si fanno insieme. Siamo stati una squadra, bisogna sapere prendere le decisioni ma bisogna anche saper delegare le persone giuste. Infatti non ci siamo sbagliati ad assegnare i vari ruoli, perché si sono rivelati adatti. Mi auguro di poter ricominciare a fare il Fotogramma d’oro, perché quando ho preso le redini dell’evento iniziavo a chiedermi se fossi riuscito ad organizzare tutto. Ci sono riuscito insieme a tutti voi! Appena si potrà, voglio vedervi e continuare a condividere insieme a voi questo progetto. Un altro progetto in ballo sarebbe quello di rivedere tutta la videoteca del Festival per l’importanza di alcune opere”.

Santina Nibali afferma che la bellezza del Fotogramma sta proprio nel progetto, ovvero quello di affiancare ai tirocinanti degli esperti, ed aggiunge: “tutto questo succede al DAMS di Messina, e in questo bisogna ringraziare i professori Federico Vitella e Antonella Cava per la grande collaborazione che hanno dato all’organizzazione dei tirocini e quindi del Festival” (sotto le locandine delle edizioni messinesi del Fotogramma d’Oro Short Film Festival).

Dopo viene lanciato il teaser dell’edizione 2019, la 51esima, del Fotogramma d’Oro Short Film Festival.

Il presidente Coglitore ci tiene a ringraziare Loredana Polizzi e Fabrizio La Scala per la possibilità datagli nel mettere a disposizione la Sala 4 con lo spazio dedicato alla mostra, ed aggiunge: “è stata per noi una grandissima opportunità. Io li ringrazio perché ormai per noi la sede del Fotogramma d’Oro è il Cinema Apollo”.

Viene quindi trasmesso il cortometraggio vincitore del primo Fotogramma d’Oro Trinakrios: un corto realizzato dal giovane regista palermitano, Giuseppe Carleo, dal titolo “Parru pi tia” (nella foto a destra la locandina), in parte recitato in dialetto, con sottotitoli in italiano, che riprende usi e tradizioni siciliane.

La visione del cortometraggio ha fatto emergere un dibattito sui vari mestieri del cinema, approfondendo, nello specifico, quelle fasi della realizzazione che spesso si danno per scontate, come la fotografia, la sceneggiatura e infine il montaggio. Si ha l’abitudine di andare al cinema per vedere un determinato personaggio famoso a scapito di un’analisi più profonda del prodotto artistico; il compito di chi studia cinema, e possiede gli strumenti per comprendere più di ciò che vede sullo schermo, è quello di non fermarsi alla superficie di determinate sensazioni immediate. Tutte noi abbiamo convenuto nell’affermare che il Fotogramma d’Oro ci ha dato la possibilità di conoscere il cortometraggio, come parte costituiva di qualcosa di più ampio e più fruibile in termini di diffusione e distribuzione».

Desirèe Formica

Chi volesse visionare l’intera puntata, potrà collegarsi alla pagina Facebook del Fotogramma d’Oro Short Film Festival.

Pubblicità

Art’è … Apollo & Arte: la mostra al Cinema Multisala Apollo

Giovedì 6 maggio si è svolto il terzo incontro in diretta streaming da Messina dalla pagina Facebook del Fotogramma d’Oro Short Film Festival. L’iniziativa, come è ormai noto a chi segue questo ciclo di incontri, intitolata Art’è … Cinema, ha per oggetto l’Arte, traendo ispirazione dal Cinema.

Alla puntata hanno partecipato Loredana Polizzi e Daniele Mircuda, ideatori e curatori della mostra, che attualmente è allestita presso il Cinema Multisala Apollo, nonché gli Artisti Sofia Bernava, Alessia Borgia, Daniele Commito, Grazia D’Arrigo, Lucia Foti ed Anna Viscuso. Ylenia Bottari non ha potuto partecipare per un impegno improrogabile.

Dopo una breve presentazione dell’argomento della puntata, Francesco Coglitore, che ha condotto la diretta, ha ringraziato ufficialmente Loredana Polizzi e Fabrizio La Scala per la sensibilità dimostrata nei confronti del Fotogramma d’Oro Short Film Festival, che hanno ospitato nei locali del Cinema Apollo sin dalla sua prima edizione messinese, facendo si che il locale diventasse sede istituzionale del Festival stesso.

Francesco Coglitore, Loredana Polizzi e Daniele Mircuda

Coglitore ha poi proseguito spiegando che la mostra Apollo & Arte è stata inaugurata il 30 aprile scorso negli spazi esterni del Cinema Multisala Apollo, in Via San Filippo Bianchi a Messina, e consiste nell’esposizione di quadri, illustrazioni, disegni e fotografie affissi nelle bacheche nelle quali, di norma, sono collocate le locandine dei film in programmazione (sotto alcune immagini della mostra).

Loredana Polizzi ha raccontato che un giorno è stata contattata da Daniele Mircuda, il quale le ha proposto di fare un’esposizione del genere. Ha subito accolto l’idea di Daniele, perché stanca di sentirsi dire, ormai da mesi, dalla gente di passaggio davanti al Cinema: quando aprite? che depressione questa strada e queste bacheche vuote! Invero, ha precisato Loredana Polizzi, dopo un periodo nel quale sopra le locandine avevano affisso la scritta “Prossimamente”, hanno pensato di toglierla per il perdurare della chiusura e dell’incertezza sulla riapertura. Daniele Mircuda ha aggiunto che occorreva dare colore e vivacità a quella strada e a bacheche che, ormai da molto tempo, erano state spogliate dalle locandine. Ha quindi proposto l’idea della mostra a Loredana Polizzi, la quale l’ha accolta, anche per ridare vita a quel progetto ormai noto alla città come Apollo Spazio Arte. A tal proposito Loredana Polizzi ha aggiunto che ha più volte proposto di chiudere quel tratto di strada, la via San Filippo Bianchi, per trasformarla in un museo a cielo aperto, dove esporre opere d’arte.

La prima degli artisti ad intervenire è stata Sofia Bernava (foto a sinistra in basso), la quale ha premesso, come la buona parte degli artisti intervenuti, di essersi appassionata all’arte già dall’infanzia, ma di averla coltivata ed approfondita, dopo essersi diplomata al Liceo Classico, frequentando l’Accademia di Belle Arti. Ha poi descritto la sua opera (nella foto sotto a sinistra), intitolata La poesia rende sempre giovani, basata sull’utilizzo di ritagli di giornali, nel tentativo di simboleggiare il bombardamento dei media nei confronti della gente, in particolare dei giovani, qui rappresentati da un volto di un ragazzo che la stessa autrice definisce «sommerso da parole e notizie confuse e slegate tra di loro». Sofia, infine, ha voluto sottolineare che sugli occhi del ragazzo c’è una scritta che riporta al titolo dell’opera.

Hanno quindi fatto ingresso nello studio virtuale le artiste Anna Viscuso, Lucia Foti e Grazia D’Arrigo, mentre giungevano numerosi commenti provenienti dagli spettatori. Seguendo l’ordine delle opere contenute nel breve video della mostra, è arrivato il turno di Daniele Mircuda, in arte Alphatelescopii, il quale ha premesso di chiamare le sue opere frattaglie; ha quindi spiegato quanto sia importante il contatto con la natura e con la montagna, con le quali lui condivide, per il suo lavoro, buona parte delle sue giornate e che hanno ispirato la sua opera (nella foto sotto al centro). Si tratta di un collage fotografico che rappresenta il profilo di una donna, nella parte sinistra coperto da una foto di una montagna irlandese. E’ quindi intervenuta Grazia D’Arrigo la quale ha spiegato che la sua opera (nella foto sotto a destra) è il disegno di «un bacio astratto, un bacio senza genere», in quanto nella sua idea c’era la volontà di rappresentare «l’amore, la vicinanza, il contatto» che più mancano in questo particolare momento storico, nel quale vige la regola del distanziamento sociale, caratterizzato dalla solitudine e dalla mancanza del contatto umano.

Si è aggiunto agli ospiti presenti Daniele Commito (nella foto sotto) il quale ha spiegato che, nella sua illustrazione, ha voluto rappresentare la relazione tra gli uomini, in contrapposizione a quella tra gli animali. Solitamente i rapporti tra gli uomini sono viziati da pregiudizi, ipocrisie, freni inibitori che, invece, non si riscontrano nei rapporti tra gli animali. Ha poi aggiunto che l’osservatore debba avere libertà d’espressione e d’interpretazione di ciò che sta guardando. L’Illustrazione, secondo Daniele Commito, è tutto ciò che si realizza su un foglio di carta con una penna al gel o bic; se poi quell’opera, in un secondo momento, dovesse essere definita quadro, o quant’altro, è un problema che non si pone!

E’ quindi intervenuta Lucia Foti, che ha presentato la sua opera premettendo quanto le sia particolarmente affezionata, in quanto è un’appassionata di tarocchi. L’illustrazione infatti rappresenta una carta dei tarocchi ed è stata realizzata durante il lockdown. La carta appartiene alla categoria degli arcani maggiori, che descrivono un percorso di vita che serve a portare al riconoscimento di se stesso, a trovare la propria più profonda interiorità e la Carta del mondo, la 21, (nella foto in basso al centro) è l’ultima che chiude il cerchio degli arcani maggiori. Andando al dettaglio dell’opera, Lucia Foti ha iniziato con l’immagine al centro del disegno, che raffigura la Dea della Vita che, con il movimento di due bacchette, rappresenta l’energia dell’universo, presente, in vari modi, dentro tutti gli esseri viventi che si trovano ai quattro lati del Mondo. In basso a sinistra – ha spiegato Lucia Foti – c’è il Bue, o il Toro (a seconda di come lo si vuole interpretare) che rappresenta la sfera materiale, il rapporto dell’Uomo con la Terra; a destra c’è il Leone che rappresenta la sfera sessuale e creativa; in alto a destra è raffigurata l’Aquila, ossia la sfera mentale, i pensieri e, infine, a sinistra è raffigurato l’Angelo che rappresenta la sfera dei sentimenti, del cuore. In conclusione la Dea della Vita crea e regge intorno a se il vortice delle energie, figurato dalla Corona d’alloro che, tradizionalmente, è l’immagine della Vittoria. Tutto ciò significa, secondo Lucia Foti, che quando si arriva alla carta 21 vuol dire che è avvenuto il completamento di un ciclo dal quale abbiamo imparato qualcosa e che ci consentirà di iniziare un altro percorso, gioendo e facendo tesoro dell’esperienza acquisita.

E’ stato quindi il turno di Alessia Borgia, la quale ha messo in Mostra una fotografia raffigurante una bambina su un autobus (foto in alto a destra), scattata circa 5 anni fa a Barcelona di Spagna in occasione di un soggiorno studio ERASMUS. La foto rappresenta un momento di malinconia della bambina, che prima era stata notevolmente movimentata. Durante il suo soggiorno in Spagna – ha aggiunto Alessia Borgia – si è trovata spesso a scattare fotografie durante i suoi spostamenti in autobus e metropolitana, catturando espressioni e volti di notevole interesse.

Ha chiuso le interviste agli artisti presenti alla Mostra Anna Viscuso, la quale ha presentato la sua opera, il Pierrot (foto in alto a sinistra). Il desiderio di trattare il soggetto è arrivato in occasione di una lezione di Storia del Teatro, nella quale si parlava delle maschere nella Commedia dell’Arte, di cui Pierrot è una delle più famose. E’ un pagliaccio stravagante, triste, sempre innamorato, ma mai corrisposto, un personaggio, insomma, che nasconde la sua vera identità. Ma la vera ispirazione – ha precisato Anna Viscuso – è nata pensando al testo della canzone di Cosmo, a lei cara, dal titolo Il digiuno e, in particolare alla frase “… e ti senti un po’ un fallito se ripensi alla tua età e cammini per la strada e provi a perderti …” che, tra l’altro, è il titolo dell’opera. La canzone parla degli ideali persi, uno stato d’animo che si ricollega, secondo la Viscuso, al mood di Pierrot, un sentimento che Anna prova, ma che crede sia condiviso da tutti, così come il rimpianto del tempo che stiamo perdendo a seguito della situazione di chiusura tuttora in corso.

Dalle interviste è emerso che la maggior parte degli Artisti presenti ha realizzato la propria opera durante il periodo del lockdown, quasi come se fosse una reazione alla situazione contingente.

Dopo avere ampiamente e liberamente conversato sull’arte in genere e sull’ispirazione, gli ospiti si sono dati appuntamento ad una prossima puntata di Art’è … Apollo & Arte, nella quale si incontreranno altri artisti che condividono lo stesso progetto presso il Cinema Multisala Apollo.

Chi volesse visionare l’intera puntata, potrà collegarsi alla pagina Facebook del Fotogramma d’Oro Short Film Festival.

Art’è … aspettando Mente Locale Young dal 3 al 8 maggio 2021 on line

Giovedì 29 aprile si è svolto il secondo incontro in diretta streaming dalla pagina Facebook del Fotogramma d’Oro Short Film Festival. L’iniziativa, intitolata Art’è … Cinema, ha per oggetto l’Arte, traendo ispirazione dal Cinema.

Nel corso della puntata, dedicata alla presentazione della prima edizione del Festival “Mente Locale Young – le scuole italiane raccontano il territorio”, sono intervenuti Giulio Giunti e Marilisa Murgia (nelle foto sotto), rispettivamente Direttore Artistico e Direttore organizzativo della manifestazione cinematografica.

Francesco Coglitore, introducendo il tema dell’incontro, ha voluto sottolineare che, sin dalla prima edizione messinese, la 48esima, del Fotogramma d’Oro Short Film Festival, è sempre stato riservato un ampio spazio all’attività cinematografica svolta nelle scuole, ed ha aggiunto quanto sia importante la formazione degli studenti universitari, tanto che la Direzione del Festival, in forza di una convenzione stipulata con l’Università di Messina, ha attivato tirocini formativi curriculari rivolti agli studenti che frequentano il DAMS e le discipline psicologiche e della comunicazione. Ai tirocinanti è stato assegnato un tutor ed hanno partecipato alla selezione dei cortometraggi, alla Giuria Campus (competente ad assegnare il prestigioso Fotogramma d’Oro Campus) ed all’organizzazione degli eventi speciali.

La puntata è iniziata subito con l’intervento di Marilisa Murgia la quale ha raccontato che Mente Locale Young nasce dal Festival Internazionale Mente Locale – Visioni sul territorio, giunto alla sua ottava edizione, entrambi organizzati da Carta Bianca APS. L’idea è nata dal fatto che, nel corso delle edizioni precedenti di quest’ultimo festival, sono stati presentati numerosi film provenienti dalle scuole che, per vari motivi, non sono stati selezionati in quanto non in linea con il tema della manifestazione, basato sul racconto del territorio attraverso l’audiovisivo. L’abbondanza di contenuti dei film provenienti dalle scuole li ha incuriositi a tal punto che, approfittando di un bando del MiC e del MIUR “Cinema per la scuola – Buone pratiche, Rassegne e Festival 2019”, hanno progettato un Festival dedicato esclusivamente ai ragazzi ed alle scuole. La progettazione ha subìto una modifica per la parte formativa, a seguito del lockdown, visto che il Festival era pensato per essere realizzato in sala e nelle scuole. A causa della pandemia, il Festival è stato posticipato dal 2020 fino a maggio 2021, con la speranza di poter proiettare almeno i film in sala. Non essendo stato possibile, sulla scorta dell’esperienza della scorsa edizione di Mente Locale, la manifestazione è stata re-inventata per intero on line attraverso la piattaforma Doc A Casa.

La parte formativa, costituita da una fase tecnico-teorica e dalla visione dei film iscritti, è stata svolta da due esperti come Roy Menarini, critico cinematografico e docente universitario e dal filmmaker, saggista e documentarista Riccardo Palladino, che, insieme ad Enza Negroni, regista, sceneggiatrice e produttrice cinematografica, hanno anche fatto parte della Giuria Senior. Hanno aderito al bando circa 700 scuole secondarie di I e II grado provenienti da tutto il territorio nazionale, isole comprese, che hanno fatto parte della Giuria Young, assieme alla Giuria Tunisina, composta da giovani giurati tunisini che hanno seguìto lo stesso percorso formativo dei giovani studenti italiani e hanno valutato i film in concorso con i sottotitoli. Per quanto riguarda poi la partecipazione, Marilisa Murgia ha aggiunto che sono state iscritte al concorso 141 opere delle quali ne sono state selezionate 14.

E’ poi intervenuto Giulio Giunti che ha evidenziato quanto sia stata dura e complessa la selezione in considerazione della qualità alta delle opere iscritte, grazie anche alla probabile supervisione di Tutor specialistici. Hanno partecipato opere a soggetto e documentari, con registri e stili ben diversi, nel rispetto del tema imposto dal bando, ossia “il racconto del territorio”. Le opere selezionate sono in buona parte documentari, con qualche opera a soggetto, nelle quali prevale lo sguardo sul proprio territorio visto con ottiche diverse.

C’è chi si è posto la domanda “restare o partire?“, come ad esempio Movida e Adovest – Andare o restare, realizzati rispettivamente dal Liceo G. dal Piaz di Feltre (BL) e dal Liceo Pascalino di Marsala (TP); altri hanno raccontato le proprie città con la modalità della video poesia, come La mia città della Scuola Media “N. Zingarelli” di Bari, oppure rappresentando luoghi decadenti, o abbandonati, del proprio territorio, come Paesaggi al limite del Liceo Artistico Marco Polo di Venezia sull’ex Ospedale al Mare al Lido di Venezia, o Cinema Roma dell’Istituto Comprensivo n. 1 di Sinnai (CA), ed ancora storie di denuncia come Statale 106 dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Malafarina” di Soverato (CZ) che ha raccontato la vituperata storia della Statale 106, chiamata la strada della morte per i numerosissimi incidenti mortali avvenuti su quel tratto (sotto una galleria di immagini dei corti in concorso).

Riguardo, poi, alle opere a soggetto, Giulio Giunti ha parlato di So’ Vivo dell’I.S.I.S. Rosario Livatino di Napoli, che racconta la storia di un ragazzo sordomuto della provincia di Napoli che sogna il mare e lo va a cercare, di Ghineka Grinka (Donna Grinka) dell’Istituto Comprensivo Martano con Carpignano e Serrano di Lecce, ispirato ad un libro di una scrittrice inglese che alla fine del ‘800 fece un viaggio nella gricìa salentina (sotto le immagini di altri film in concorso).

Mente Locale Young si terrà dal 3 al 8 maggio a partire dalle 10,00 sulla piattaforma docacasa.it nella pagina Facebook del Festival Mente Locale. Sono previsti il Premio Young, assegnato dalla omonima Giuria, il Premio della Giuria Senior, il Premio Migliore Recensione, assegnato dalla Giuria Senior sulla base delle recensioni dei film in concorso realizzate da gruppi di studenti della Giuria Young, e il Premio del Pubblico, quest’ultimo assegnato dal pubblico che assisterà al Festival on line.

Marilisa Murgia, in conclusione, ha ringraziato i docenti delle scuole partecipanti per la disponibilità dimostrata, nonostante il periodo di chiusura a seguito della pandemia.

Infine, dopo una breve clip dedicata all’edizione 2019, si è passati a parlare dell’ottava edizione di Mente Locale – visioni sul territorio, che si svolgerà, possibilmente in presenza, nel prossimo mese di novembre.

Chi volesse visionare l’intera puntata potrà collegarsi alla pagina Facebook del Fotogramma d’Oro Short Film Festival, Sezione Video.